lunedì 22 aprile 2013

STRETTI TRA LE BEGHE DEI PARTITI

Incandescente la situazione politica nazionale. Disaccordo su tutto e su tutti. Un poliedrico Parlamento paralizzato dal contesto politico, che non lascia margine a nessuna lista di poter governare in piena autonomia, ma nessuna giustificazione può essere accettata a difesa di una posizione di intransigenza di un gruppo politico, più o meno rappresentato, che ritiene di conoscere tutta la “verità”. La verità è qualcosa di inafferrabile per l’uomo in quanto tale e non risiede  quindi di certo a Montecitorio  o a palazzo Madama così come, a maggior ragione, non risiede nelle sedi dei partiti politici. In un momento di grave difficoltà per il Paese, trincerarsi dietro un rifiuto dettato da motivi pseudo-ideologici è pressoché inquietante.
E’ giunta l’ora di procedere e con urgenza , dopo circa due mesi di rimpalli, esplorazioni e colloqui che non hanno di certo reso onore alle istituzioni italiane, per  dare un governo al nostro Paese,  prima che l’ultima candela si spenga.  E non mi riferisco all’alta finanza, a  investimenti o allo spread, ma di vite umane, di imprenditori  ma anche di semplici cittadini che si tolgono la vita perché non riescono più a sbarcare il lunario. La situazione inquieta in cui oggi  ci troviamo, risulta la fase più cruciale dell’intera crisi economica e sociale mai testimoniata, se non nel periodo bellico o post-bellico, dove la fame la faceva da padrone.
Il Presidente della Repubblica, responsabile di dare un governo al Paese, ha dimostrato grande autorevolezza e ampio spirito di servizio, ma ha cozzato contro  interessi personalistici di leader politici assolutamente non disposti a sacrificare la loro posizione di “guida” per una giusta causa: aiutare l’Italia e gli italiani ad uscire dal tunnel. Intanto, reinvestito lo stesso Giorgio Napolitano per il prossimo settennato dopo una serie di fuochi cecchini indirizzati a personaggi politici ormai obsoleti,  tra non molto uscirà fuori dal cilindro del “ nuovo Presidente della Repubblica” il il nome del primo ministro. Tanti in pool position, ma ormai pare, dopo le dimissioni di Bersani e di altri suoi collaboratori,  che la rosa vada restringendosi. Vedremo adesso chi avrà il consenso delle forze politiche per mettere in campo una squadra tecnica o politica che sia, basta che qualcuno al più presto sbrogli la matassa. Elezioni o Governo , subito!