Incandescente la situazione politica nazionale. Disaccordo su tutto e su tutti. Un poliedrico Parlamento paralizzato dal contesto politico, che non lascia margine a nessuna lista di poter governare in piena autonomia, ma nessuna giustificazione può essere accettata a difesa di una posizione di intransigenza di un gruppo politico, più o meno rappresentato, che ritiene di conoscere tutta la “verità”. La verità è qualcosa di inafferrabile per l’uomo in quanto tale e non risiede quindi di certo a Montecitorio o a palazzo Madama così come, a maggior ragione, non risiede nelle sedi dei partiti politici. In un momento di grave difficoltà per il Paese, trincerarsi dietro un rifiuto dettato da motivi pseudo-ideologici è pressoché inquietante.
E’ giunta l’ora di procedere e con urgenza , dopo circa due mesi di rimpalli, esplorazioni e colloqui che non hanno di certo reso onore alle istituzioni italiane, per dare un governo al nostro Paese, prima che l’ultima candela si spenga. E non mi riferisco all’alta finanza, a investimenti o allo spread, ma di vite umane, di imprenditori ma anche di semplici cittadini che si tolgono la vita perché non riescono più a sbarcare il lunario. La situazione inquieta in cui oggi ci troviamo, risulta la fase più cruciale dell’intera crisi economica e sociale mai testimoniata, se non nel periodo bellico o post-bellico, dove la fame la faceva da padrone.
Il Presidente della Repubblica, responsabile di dare un governo al Paese, ha dimostrato grande autorevolezza e ampio spirito di servizio, ma ha cozzato contro interessi personalistici di leader politici assolutamente non disposti a sacrificare la loro posizione di “guida” per una giusta causa: aiutare l’Italia e gli italiani ad uscire dal tunnel. Intanto, reinvestito lo stesso Giorgio Napolitano per il prossimo settennato dopo una serie di fuochi cecchini indirizzati a personaggi politici ormai obsoleti, tra non molto uscirà fuori dal cilindro del “ nuovo Presidente della Repubblica” il il nome del primo ministro. Tanti in pool position, ma ormai pare, dopo le dimissioni di Bersani e di altri suoi collaboratori, che la rosa vada restringendosi. Vedremo adesso chi avrà il consenso delle forze politiche per mettere in campo una squadra tecnica o politica che sia, basta che qualcuno al più presto sbrogli la matassa. Elezioni o Governo , subito!