La politica soffre, in questi anni bui,
dell’assenza di una figura carismatica, di un trascinatore, un leader vero, uno
di quegli uomini in grado di ottenere fiducia totale dal popolo, al di là del
colore politico. Avere una guida è utile ma soprattutto determinante. Gli anni
ottanta e novanta sono stati gli ultimi testimoni di grandi pensatori politici,
di uomini che hanno lottato per affermare i loro sogni, le loro ideologie, ciò
insomma in cui credevano. Erano uomini con la U maiuscola, perché ponevano il
rispetto delle controparti come arma fondamentale per la soluzione delle
controversie politiche. Il temperamento democratico, la disponibilità e la
capacità a negoziare, ma soprattutto la cultura di cui erano dotati, era la
base per produrre un dialogo efficace, per progettare e far sognare gli
italiani. Berlinguer, Moro, Fanfani, Almirante, Andreotti e tanti altri, in
virtù delle loro comuni esperienze di vita (dittatura, guerre, patimenti ),
pianificavano il futuro degli italiani, a cui chiedevano poco e davano di certo
molto di più. Il progresso dell’italico popolo, in termini di crescita
socio-economica è stato, sotto la loro guida, massiccio e continua, specie nel
dopoguerra, dove bisognava ricostruire l’Italia e soprattutto gli italiani.
Fatta questa premessa, possiamo dedurre facilmente la povertà dell’attuale
politica italiana, tutta presa da fattori che poco hanno a che fare con la
precedente” èlite” di uomini di governo. Poco o niente si è ereditato di quelle
esperienze. Il vuoto sembra incolmabile. Scomparsi gli “ideatori” di questo
sistema-nazione, non sono rimasti altri che “conquistatori“, uomini che tutto
cercano tranne che la crescita morale e culturale dei cittadini italiani, una
crescita questa che se ottenuta varrebbe la demolizione di una classe politica
incompetente e pregiudizievole al bene dell’Italia. Un’ingiustizia diffusa
provoca altra ingiustizia e qui chi ne gode chiaramente sono le lobby, avvocati
e giuristi in genere, che vedono crescere così in modo esponenziale la loro
clientela. La carenza di medici esperti e di sana moralità ha determinato un
diffuso malcostume che ha influenzato anche la nuova generazione di sanitari
che antepongono alla primaria funzione morale e sociale della professione, la
ricerca continua di quattrini. Potremmo elencare altri casi di “lobby”, e nel
nostro Paese sono veramente tante, tutte proiettate a bloccare ogni iniziativa
volta a sradicare la propria posizione economica e sociale a favore delle
masse. Notai, professori universitari, primari e così via, dove il ricambio
generazionale avviene solo ed esclusivamente per corrispondenza del DNA. Oggi
risulta difficile per la nuova classe politica dedicarsi anima e corpo al bene
del Paese, poiché è bene e ben più facile anteporre la “propria” ricchezza a quella
degli “altri”, così tanta ricchezza accumulata che ha creato di riflesso sacche
di povertà così diffuse oggi in Italia tale da presagire la morte di un’intera
classe sociale, la fine stessa di una comunità “di comuni mortali” di cui la
nostra terra ne è piena.