mercoledì 5 ottobre 2016

CADUTA DI STILE DEL GOVERNATORE E PREVARICAZIONE DI CERTA STAMPA


Continua impietosa la maligna campagna denigratoria contro i dipendenti regionali, tanto che ormai nell’immaginario collettivo  vengono riflessi come il diavolo e i suoi fratelli, come coloro che si destreggiano giornalmente per non far nulla, che rifiutano di lavorare perché arroganti e presuntuosi, che non accettano condizioni che siano diverse da quelle da essi prescelte. Niente di più falso. Il presidente Crocetta, uomo tutto di un pezzo e di grande moralità, decide di licenziare i dipendenti regionali che non “ubbidiranno” al trasferimento d’ufficio, una dichiarazione di per lì buttata giù senza pensarci  su neppure un attimo (come al solito), senza riflettere sulle conseguenze che queste parole hanno sui lavoratori e sulle loro famiglie, additati come ricchi nullafacenti in un paese di poveri e disoccupati. Ingenuo o perspicace  fino al punto di spingersi a dichiarazioni al limite della ragionevolezza?  Prepongo per il secondo aggettivo, visto che il presidente Crocetta è stato fin troppo ingeneroso, già all’alba della sua elezione a Governatore, verso i suoi dipendenti. Queste sue esternazioni hanno dato corda ai vari Sunseri e Pipitone che si sono spinti all’inverosimile, fino all’offesa, definendo addirittura “parassiti” i dipendenti regionali (Giornale di Sicilia del 2/10/2016).

Dopo aver gettato in pasto  al  famelico lettore prevenuto una notizia del tutto infondata e tendenziosa, “i nostri amici” redattori si preparano ad accogliere con disinvoltura i frutti della loro stupidità. Ma dove vogliono andare a parare? La suola della scarpa è ormai  consumata.
Non i macrostipendi dei dipendenti dell’ARS, veri e propri privilegiati, vengono presi di mira dai paladini della giustizia nostrani, ma i dipendenti di Palazzo d’Orléans.
Tremila dipendenti godono della L.104  (tut. Port. di hand.) mentre tremila sono i dipendenti regionali  che usufruiscono delle prerogative sindacali. Un chiacchiericcio che è evidentemente frutto di una cattiva informazione,  ma che ha nel contempo scatenato un putiferio mediatico.