Non
so se vi è mai capitato di trovarvi in Chiesa, durante una messa, e non
indovinare mai, o comunque non sempre, durante la celebrazione, il momento in
cui bisogna alzarsi o sedersi. Uno strazio quello di seguire gli esempi degli
altri, che, anche se hanno l’aria di essere più "preparati" di noi ,
anch'essi incorrono nell'errore. Una volta, ricordo, erano i sacerdoti che invitavano i
fedeli a stare "in piedi" o
"seduti", ma anche questa possibilità con l'evoluzione "sacerdotale"
pare sia svanita.
Meno
male che si continuano a stampare i messali per seguire la messa in tutte le
sue sfaccettatura, anche perché a parte i fedeli devotissimi, quelli che
seguono pedissequamente le celebrazioni (gran parte del cattolici va a messa di
tanto in tanto o comunque quando ne sente il bisogno), il resto è poco
preparato. Io sono uno di questi, vado a messa cinque, sei domeniche di fila, se capita anche nei giorni
feriali, e poi uno, due mesi senza neppure
pensarci.
Non
ne vado fiero, certamente, perché riconosco che un buon cristiano debba rinsaldare
almeno una volta alla settimana la propria spiritualità, avvicinarsi a Cristo e
seguire la vita della comunità .
Mi
ritengo un peccatore, si, è così, un peccatore non tanto diverso però dagli altri.
Mi
rattristo se sento notizie inquietanti nei telegiornali, mi addoloro se ad
essere colpiti sono i bambini o i vecchi o anche le mamme, sto male a vedere
guerre, morti e disastri, sento di essere inerme davanti a tanto dolore, mi
sento impotente e soffro. Ma non reagisco, ma non perché non voglia farlo, ma
perché non trovo il modo, il sistema. La ragione non mi aiuta, non trovo rimedio,
se non sperare negli altri e disperarmi per questo.
Io
penso sempre a nostro Signore, di giorno e di notte. Ovunque vada, una Chiesa
non passa mai inosservata ai miei occhi, il segno della Croce è di rito. Di tanto in tanto la sera dico le preghiere
prima di andare a letto, magari quelle due o tre in bella memoria per evitare di
bloccarmi mentre ne recito altre che meno conosco.
Quando
entro in Chiesa, mi commuovo. Quel profumo, quel silenzio, quell'atmosfera
di pace e di amore che in poche altri posti trovi, mi emoziona, e spesso non riesco a
trattenere le lacrime che vengono giù copiose.
Durante
la messa mi guardo intorno. Trovo di tutto. E lì che mi rendo conto quanto
l'uomo abbia bisogno di Dio.
Guardo
una madre che tiene tra le braccia i figli e li bacia teneramente. Gesù Cristo
è lì, in quel momento sono sicuro che lui è lì che ci attenziona, ci guarda con
intensità e sembra dirci: state tranquilli, qui non può succedervi nulla, siete
protetti da me.
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